venerdì 29 giugno 2012

Per sempre insieme, amen

© Feltrinelli
Quest'anno ho assistito a Bologna all'assegnazione del Premio Astrid Lindgren a Guus Kuijer. Devo ammettere che fino ad allora, di questo autore olandese conoscevo ben poco. Avevo avuto modo di leggere, per dovere di cronaca, Il libro di tutte le cose (Salani), selelezionato dalla giuria di esperti di LiBeR come il miglior libro per ragazzi del 2009, e questo incontro mi aveva lasciata davvero spiazzata.
Recentemente poi ho preso in mano Graffi sul tavolo (riedizione Salani)...e che dire...sconvolta.

Da circa un mese è uscito per Feltrinelli Per sempre insieme, amen e la tentazione di farmi stravolgere nuovamente è stata irresistibile. Era una sorta di sfida aperta che nella mia testa si era creata con questo autore.
Per sempre insieme, amen è un libro bellissimo, che condensa in 94 pagine la complessità di una giovane vità, quella di Polleke.
La protagonista ha 11 anni e da grande vuole fare la poeta. Polleke è innamorata di Mimun, delle mucche, vuole bene ai suoi nonni che le insegnano a pregare e al suo papà PP (particolarmente problematico). Con la mamma ha qualche problema, soprattutto quando si va a innamorare proprio del suo maestro e questo la mette terribilmente in imbarazzo.

In questo libro, con sapiente ironia, leggerezza e realismo si riescono a toccare temi quali l'integrazione, l'omessualità, il credo religioso, la tossicodipendenza, mantenendo sempre una tale rispettosità dell'infanzia da commuovere. L'imperfezione degli adulti ben si sposa con la spiazzante capacità di analisi che invece sono in grado di compiere i giovani protagonisti creati da Guus Kuijer (per questa tematica consiglio vivamente Graffi sul tavolo).
Questo testo è stato pubblicato in Olanda nel 1999. Chissà se saremo pronti in Italia 13 anni dopo a dargli una giusta accoglienza?

Io voglio solo lanciare un appello agli editori italiani: Kuijer ha pubblicato circa una trentita di titoli, fateli arrivare in Italia, vi prego! Di Polleke poi, esiste un'intera serie... ora che l'ho incontrata vorrei stare per sempre con lei. Amen.

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CONSIGLIATO DA: 11 anni
VALUTAZIONE: ***** = nella libreria ideale! (5/5)

PER APPROFONDIRE: anobii





venerdì 8 giugno 2012

Sette minuti dopo la mezzanotte

©Mondadori
Quando hai la fortuna di incontrare un libro come Sette minuti dopo la mezzanotte di Patrick Ness (nato da un'idea originale di Siobhan Dowd), ci si rende conto di come la lettura possa sprigionare una tale azione catartica nei confronti dello spettatore-lettore degna della più alta poetica tragica greca.
Questo è un testo potente, straziante ma al contempo liberatorio, che affronta il tema della morte di una madre malata di cancro dal punto di vista del figlio tredicenne Conor.
E' una fenomenologia del lutto, inconsciamente sempre saputo, che si sprigiona in tutta la sua forza struggente e contraddittoria nel contrasto di non volersi privare della presenza di una persona cara, desiderando però in fondo al cuore di veder presto "la fine del dolore". Ed è questa la verità che Conor arriva a comprendere: "Tu volevi che lei andasse nello stesso momento in cui desideravi ardentemente che io la salvassi", e per la quale si sentirà tremendamente in colpa.

Il senso di colpa, la paura, il dolore, la frustrazione saranno rielaborati e impersonificati nella mente di Conor dal mostro, una creatura al limite del mitologico, un albero di tasso che deciderà di mettersi in cammino, chiamato dal ragazzo. Non è casuale la scelta di questa pianta, dalle note proprietà medicinali, ricordate appunto anche nel libro. Per me il tasso è il pharmakon (che guarda caso in greco vuol anche dire pianta curativa...), il veleno e la cura, l'incubo e la realtà, il negativo e il superamento di esso. E come fa il mostro ad accompagnare Conor verso la sua verità? Guarda caso narrandogli delle storie, delle fiabe atipiche ma che gli permetteranno, come accade per i giovani eroi delle fiabe appunto, di trovare la propria strada nel mondo, dopo aver combattuto contro il male... Ecco che ancora una volta il potere della narrazione arriva a soccorrerci.

A corredo, segnalo le fantastiche illustrazioni in bianco e nero di Jim Kay, portatrici di un linguaggio visivo evocativo e drammatico.

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CONSIGLIATO DA: 14 anni
VALUTAZIONE: ***** = nella libreria ideale! (5/5)

PER APPROFONDIRE: anobii